LA FARSA DEL VOTO IN CONSIGLIO REGIONALE
È VERO, NOI CITTADINI/E SIAMO PREOCCUPATI/E "ANCHE" PER IL PRESENTE DELLA SANITÀ PUBBLICA!
Nel
servizio del TGR del 04/04/2023, sul voto in Consiglio regionale per
l’ospedale unico a Cambiano, non è stata inclusa nessuna immagine del
nostro volantinaggio davanti al palazzo. L’informazione (anch’essa ormai
ben poco “pubblica”) si è limitata a menzionarci con questa frase: “Ma
davanti alla Regione alcuni cittadini sono preoccupati anche per il presente degli ospedali…”.
Ma
certo che noi cittadini/e siamo furiosi/e 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 per il presente! E
lo siamo da un pezzo, perché questo presente di degrado, da cui
ovviamente dipende il futuro, dura da decenni e, secondo il PTA (Partito
Trasversale degli Affari), dovrebbe continuare ancora per tutto il
tempo della realizzazione del nuovo ospedale!
Abbiamo
ragione di credere che l’attuale disinteresse per gli ospedali
esistenti condurrà alla loro chiusura nel momento - ad oggi
assolutamente incerto - in cui entrerà in funzione l’ospedale di
Cambiano. Come potranno, infatti, restare in funzione, senza essere sin
d’ora rimesse a nuovo, strutture sanitarie che già oggi sono in
condizioni critiche? È ridicolo che il Consiglio comunale di Chieri dichiari la sua “ferma opposizione"...𝘢
𝘲𝘶𝘢𝘭𝘴𝘪𝘢𝘴𝘪 𝘳𝘪𝘥𝘪𝘮𝘦𝘯𝘴𝘪𝘰𝘯𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘦 𝘵𝘢𝘨𝘭𝘪𝘰
𝘥𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘦 𝘴𝘦𝘳𝘷𝘪𝘻𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘰𝘷𝘦𝘴𝘴𝘦
𝘤𝘰𝘪𝘯𝘷𝘰𝘭𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘔𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰𝘳𝘦 [= 𝘭’𝘰𝘴𝘱𝘦𝘥𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘪
𝘊𝘩𝘪𝘦𝘳𝘪] 𝘧𝘪𝘯𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘪𝘻𝘻𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢
𝘱𝘪𝘦𝘯𝘢 𝘦𝘯𝘵𝘳𝘢𝘵𝘢 𝘪𝘯 𝘧𝘶𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘰
𝘰𝘴𝘱𝘦𝘥𝘢𝘭𝘦 𝘶𝘯𝘪𝘤𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘈𝘚𝘓 𝘛𝘖5": non c’è bisogno di
nessun ulteriore taglio, ormai, perché la grave insufficienza attuale
diventi il disastro di domani, e ben prima dell’entrata in funzione
dell’ospedale "unico"!
Anche
per il futuro, nessuno parla dell’indispensabile potenziamento
massiccio del personale. Il personale politico locale abbozza, dicendo
che non dipende da loro. Ma allora perché costruire, se non si hanno
certezze? La politica a tutti i livelli propone sempre la stessa
soluzione ad ogni genere di problema: quella del cemento, delle
maxistrutture costruite con la partecipazione di soggetti privati
durante e dopo. Perché, come già ventila il sindaco di Chieri, la quota
di fondi INAIL che il Piemonte riuscirà ad accaparrarsi non basterà
certo per i sei ospedali in progetto, ed allora…
Sì,
anche per il presente, ma della Sanità Pubblica tutta intera, siamo
indignati/e! Perché è nel presente che la gente resta ammucchiata per
giorni in barella al pronto soccorso; è nel presente che per una
colonscopia a Candiolo (peraltro in convenzione) deve aspettare 5 mesi,
oppure pagare svariate centinaia di euro per farla subito, nella stessa
sede, “in regime privato”; è nel presente che le famiglie non riescono a
trovare un pediatra pubblico nel comune di residenza. E questi come gli
altri infiniti problemi che incontriamo ogni giorno non si risolvono
con qualche milione di nuovi mattoni e tra un decennio.
Per
questo, bolliamo quello che è andato in scena in Consiglio Regionale a
Torino il 4 aprile, ed il suo antipasto al Comune di Chieri il giorno
precedente, come il consueto teatrino: in Regione il centrodestra ha
votato a favore del nuovo ospedale a Cambiano, il PD contro (così come i
sindaci di Moncalieri e Nichelino), ma solo per via della
localizzazione. Invece a Chieri il sindaco PD si esprimeva a favore
insieme alla minoranza di destra, addirittura già sottintendendo il
partenariato pubblico-privato. Che è dove tutti costoro vogliono
arrivare: alla passerella rossa per il “salvifico” privato, che così
metta le mani nella golosa torta della Sanità non più Pubblica,
universale e gratuita che, lo ribadiamo sempre, è nostro diritto
individuale ed interesse collettivo.
𝐍𝐨𝐢
𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐥’𝐚𝐦𝐦𝐨𝐝𝐞𝐫𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢
𝐨𝐬𝐩𝐞𝐝𝐚𝐥𝐢 𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢, 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢
𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞, 𝐬𝐚𝐥𝐚𝐫𝐢 𝐚𝐝𝐞𝐠𝐮𝐚𝐭𝐢 𝐞
𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢, 𝐩𝐞𝐫
𝐚𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐒𝐄𝐑𝐕𝐈𝐙𝐈𝐎 𝐒𝐀𝐍𝐈𝐓𝐀𝐑𝐈𝐎 𝐏𝐔𝐁𝐁𝐋𝐈𝐂𝐎!
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